Fairy Food Tour: si parte!

fairy food tour

9 regioni italiane: Sicilia, Puglia, Campania, Lazio, Toscana, Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto.
1 blogger: Sara Milletti di L’appetito vien leggendo
1 fotografo: Claudio Cipriani

e tante ricette regionali tutte da scoprire.

Questo è Fairy Food Tour, un viaggio organizzato dalla nota azienda di pastiglie per la lavastoviglie alla scoperta della cucina italiana.
Certamente sorge spontaneo chiedersi cosa mai possa c’entrare Fairy con il buon cibo, ma in realtà dopo una bella cena qualcuno i piatti li deve pur lavare, e il connubio è presto fatto.
Una Fiat 500 bianca con a bordo Sara e Claudio percorrerà in lungo e in largo la penisola per scovare i piatti e i prodotti regionali più caratteristici della nostra cucina. Il contributo dei fan della pagina Facebook di Fairy sarà però fondamentale: inviando le proprie ricette, saranno selezionati i migliori piatti che Sara e Claudio gusteranno direttamente dalla cucina dei vincitori.

Per presentare questo viaggio gastronomico sono stati invitati a cucinare per noi tre grandi chef che ai fornelli fanni i miracoli e trasformano ottime materie prime nei più gustosi piatti della cucina del nostro Paese: per il nord Matteo Fronduti, chef del ristorante Manna di Milano, per il centro Fabio Baldassarre, chef di Unico, ristorante al ventesimo piano della World Join Center Tower di Milano e del ristorante OpsoN, situato sulla terrazza dell’hotel Imperiale di Taormina, e per il sud Viviana Varese, chef del ristorante stellato Alice di Milano (qui la mia esperienza da Alice), ma prossima a una nuova avventura con Eataly di imminente apertura sempre a Milano. Con loro abbiamo potuto provare autentiche specialità regionali iniziando a immaginarci quello che sarà il Food Tour. La mia personale top 3 è così composta: Insalata di rinforzo rivisitata by Viviana Varese, Cheese cake, vin brulè e uva fragola di Matteo Fronduti e risotto con pecorino di Pacentro, erbette della Maiella al pepe e zafferano di Fabio Baldassarre.

Tutto buonissimo, ma che ve lo dico a fare… d’altra parte, italians do it better.